Blîguel è pensato come oggetto d’arte unico, non destinato all’uso in tavola. Il significato progettuale lo connota come opera iconica, rappresentativa della cultura gastronomica dell’Emilia Romagna. E’ un multiplo d’arte ed è prodotto in serie limitata.
Depositato presso ADI Associazione per il Disegno Industriale Registro dei Progetti – Protocollo n° 3726
Il 27 giugno 2024 Blîguel, è stato ufficialmente donato al M.I.C. Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza. Inoltre si trova in vendita presso il bookshop dello stesso Museo.
Scultura in terracotta refrattaria e mosaico in vetro di murano.
L’opera, voluta dall’Avis di Toscanella di Dozza (Bo) per il 50° anniversario della sua fondazione, è stata donata alla cittadinanza dozzese e verrà installata in uno spazio pubblico del borgo storico.
Inaugurazione de La Gemma del dono: domenica 17 settembre 2023 cortile della Rocca di Dozza (Bo), Italia
La Gemma del dono
“… Nell’altorilievo per AVIS, Roberta Luppi ci conduce per mano in un allegorico, magico paesaggio; ci accompagna in viaggio per valli e crinali, in un’orografia fatta da modellati convessi e concavi ora ripidi e impervi ora agevoli e dolci. Il contrasto fra la luce catturata dalle superfici scabre del refrattario e il riflettere sfavillante delle tessere vitree, scarlatte, che colmano a mosaico le superfici piane, genera copiosi rimandi della memoria ed evoca sensazioni profonde. La linea delicata, o decisa e dura, ma anche conturbante, sfrangiata ed erotica, dei profili contribuisce ad esprimere e a comprendere quei pensieri e quelle azioni che hanno dato luogo alla formazione dell’opera.
Osservando attentamente “La Gemma del dono” si evince la forte complessità in essa contenuta che l’artista risolve con perizia rendendo il manufatto lieve e unitario. La finezza degli attacchi studiati con precisione uno ad uno, la perfezione dei dettagli, che prende avvio dal disegno, rivelano la ricerca progettuale e teorica complessa che c’è alla base dell’alto rilievo.
Ideazione, disegno, modello, composizione finale e ancora forgiatura vera e propria dei vari elementi, l’azione del fuoco, il controllo dei ritiri e delle deformazioni, l’assemblaggio degli elementi e il loro ancoraggio, l’inserimento del simbolico rosso mosaico e il posizionamento in loco sono fasi evidenti di un fare che culmina nella compiutezza dell’opera e divengono sinonimo di una volontà caparbia, propria di chi fa dell’arte un motivo di vita.
Le mani, unica concessione al realismo, coi palmi rivolti verso l’alto, strumento degli strumenti, arto che ci ha dato la concreta possibilità di renderci uomini, gettano i semi per sovvertire aspetti negativi del presente e sembrano voler ricordare che oggi, nel tempo del virtuale dove tutto apparentemente si produce con un clic, è ancora necessario e urgente coltivare rapporti concreti e virtuosi con l’altro.
È Un vero e proprio percorso iniziatico nel quale la materia non è un involucro che copre la forma ma diviene essenza di un intenso valore plastico ed estetico. Luppi, in forte coerenza con la sostanza terra che costituisce il suo lavoro, modella forme organiche in connessione diretta e profonda con la natura e lascia in alcune piccole parti dell’opera che le tensioni interne a cui è stato sottoposto il materiale, punti di rottura, creste, spacchi, lacerti, vivano, rafforzando ulteriormente il legame fra ciò che è il prodotto del pensiero umano e ciò che si manifesta spontaneamente nel pianeta”.
16-26 luglio 2021 presso il CONVENTO DELL’OSSERVANZA a Brisighella (Ra)
Il cammino dell’anima di ogni uomo verso l’evoluzione spirituale può essere ostacolato, nel corso della vita, da una crisi profonda. L’uomo ha paura di affrontare le proprie parti istintuali irrisolte, si chiude in se stesso rinunciando alla speranza di salvarsi. Ispirandosi al primo Canto dell’Inferno, l’insieme dei modelli è la rappresentazione simbolica della condizione di immobilità e conseguente impossibilità di proseguire il cammino di redenzione dell’anima attraverso un lavoro sui propri vizi, rappresentati in forma allegorica dai tre animali.
L’ANGELO DELL’UMILTA’
Lastra in argilla semi refrattaria, H. 40 cm
Opera esposta alla mostra “Nella Selva Oscura” 16-26 luglio 2021 presso il CONVENTO DELL’OSSERVANZA a Brisighella (Ra)
Nel Purgatorio gli angeli sono ufficiali incaricati, a ogni cornice, di togliere dalla fronte di Dante la “P” corrispondente al peccato capitale appena rimosso dall’anima. Essi svolgono questo compito battendo lievemente le loro ali sulla fronte del pellegrino. L’incontro di Dante con l’Angelo dell’Umiltà avviene alla fine della prima cornice del Purgatorio ove espiano le anime dei superbi. ( Purgatorio, Canto XII )
PERFORMANCE “TRA TERRA E CIELO” , DEGLI ARTISTI PER DANTE SULLE PAROLE DEL POETA: ROBERTA LUPPI, GIOVANNI FABBRI, LUIGI ALLEGRI NOTTARI.
19 luglio 2021
Chiostro del Convento dell’Osservanza, Brisighella (Ra)
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